Mutui casa, domande in crescita del 20,6% nel primo semestre dell’anno
Stando a quanto emerge dagli ultimi dati forniti dalla Bussola CRIF per il secondo trimestre 2021, nella prima metà dell’anno le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane sono cresciute del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 quando, tuttavia, le operazioni erano state in parte rallentate a causa delle misure restrittive imposte dal governo per arginare la diffusione della pandemia.
Ad ogni modo, non sfugge come il volume complessivo di domanda sia più alto non solamente rispetto al 2020, quanto anche rispetto agli anni precedenti, a ribadire una ripartenza del mercato dei mutui che sembra essere destinata a non esaurirsi nel breve termine.
Cala il peso delle surrogheDopo lunghi anni in cui avevano trainato il mercato dei mutui casa, le surroghe sembrano perdere un po' di appeal tra gli italiani. La colpa (o il merito, a seconda di come si voglia osservare il fenomeno) potrebbe essere legato alla riduzione del bacino dei mutuatari potenzialmente interessati a queste transazioni, o ancora all’incremento degli indici IRS, quasi continuativo da gennaio ad oggi.
Il risultato è che oggi le surroghe pesano per il 42% del totale delle richieste di mutui, contro il 69% di inizio 2020, mentre i mutui per acquisto casa hanno raddoppiato il loro peso relativo passando dal 26% al 52%.
La spinta degli under 35In questo scenario non è certo marginale il contributo fornito dagli under 35 alla domanda di mutui per acquisto. Sia sufficiente fare un raffronto tra quanto avvenuto nel secondo trimestre del 2021 e quanto riscontrato nella primissima parte dello scorso anno: oggi la quota di richieste di mutuo casa da parte degli under 35 è pari al 30% del totale, mentre un anno fa si limitava al 22%.
Non è difficile immaginare che questa spinta sia legata alle agevolazioni poste in essere dall’esecutivo a sostegno proprio dei mutui per giovani, con azioni dirette a rilanciare l’interesse dell’acquisto casa da parte di un segmento di mercato che dovrebbe far sentire la propria positiva pressione sul comparto anche nei prossimi trimestri 2021.
I nuovi flussi erogatiPassando poi ai nuovi flussi erogati, nonostante questi, nel primo trimestre 2020, fossero stati fortemente impattati dal lockdown attuato dal governo per contenere l’epidemia da Covid-19, la dinamica si è ben consolidata nei trimestri successivi, tanto che il primo trimestre 2021 conferma un valore di erogato più alto da 15 anni a questa parte.
Concludiamo infine dando uno sguardo all’importo medio richiesto, pari a circa 139 mila euro nella prima metà del 2021, ben 10 mila euro in più rispetto a quanto fu rilevato dalla stessa CRIF nel corso dell’estate 2020, quando il mercato avviava la sua lunga ripresa dopo lo shock subito dal lockdown primaverile.