Compravendita immobiliare: il decisivo ruolo del notaio
In ogni operazione di compravendita immobiliare, il notaio interviene in qualità di pubblico ufficiale per assicurare la regolarità della transazione. Con il suo ruolo, tale libero professionista tutela gli interessi e i diritti delle parti, in maniera tale che ciascuna di esse possa ottenere dalla compravendita la massima soddisfazione.
Ma quali sono le attività che il notaio effettua per arrivare alla compravendita? E quali sono le responsabilità di tale pubblico ufficiale nella transazione immobiliare?
Le attività del notaio nella compravendita immobiliareA ben vedere, le attività del notaio nella compravendita immobiliare sono molto più ampie di quelle che risultano essere visibili nel solo giorno del rogito.
Su tutte, giova rammentare la necessità di effettuare delle attività di verifica che siano finalizzate ad escludere la presenza di iscrizioni e di trascrizioni pregiudizievoli sull’immobile, come ad esempio ipoteche, pegni, diritti di servitù, e per accertare la regolarità edilizia, urbanistica e catastale dell’immobile posto in vendita.
Una volta terminate le verifiche previste dalla legge e le ulteriori attività di controllo che il notaio riterrà opportune, si procede con la stesura del rogito notarile, ovvero l’atto di compravendita con cui viene formalizzato il passaggio di proprietà dell’immobile. L’atto sarà letto integralmente il giorno previsto per la stipula, nel quale il notaio si renderà evidentemente disponibile per ogni spiegazione che le parti dovessero richiedere.
Effettuato il passaggio di denaro dall’acquirente al venditore, e sottoscritto il contratto, il notaio porrà fine la processo di compravendita.
Cosa accade dopo il rogitoAnche dopo le attività preliminari e la stipula del rogito, l’impegno del notaio non può certo dirsi esaurito. A tale professionista infatti la legge riconosce la necessità di procedere alla trascrizione dell’atto di compravendita sui registri immobiliari e, inoltre, versare all’Agenzia delle Entrate le imposte che ha riscosso dall’acquirente al momento della stipula, quali:
- imposta di registro, in misura pari al 2% per le compravendite della prima casa e del 9% per le compravendite per altre case (in caso di acquisto da costruttore l’imposta di registro è sostituita dall’imposta sul valore aggiunto);
- imposta ipotecaria, in misura fissa pari a 50 euro per compravendite fra privati di abitazioni non di lusso, e 200 euro se l’acquisto è assoggettato ad IVA;
- imposta catastale, percepita nella stessa misura dell’imposta ipotecaria;
- di bollo, pagata in misura fissa per 230 euro.
Ricordiamo infine che la parte acquirente può domandare al notaio di trattenere in un conto deposito vincolato le somme che è tenuta a pagare al venditore, e di consegnarle a quest’ultimo solamente una volta che è avvenuta la trascrizione del rogito nei registri immobiliari.
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